Nei centri di potere culturale, politico, mediatico, sociale ed economico non c’è la nuova sensibilità che sta crescendo nel seno delle nuove generazioni, c’è un abisso tra questa nuova sensibilità e quella di chi è ai vertici. Quindi ci rivolgiamo a quei giovani che sono portatori di questa nuova sensibilità e non genericamente a giovani biologicamente, anche perché sono diverse generazioni che si è fermata la lotta generazionale, questa nuova sensibilità è in gestazione già da alcune generazioni.

Di seguito quindi cerchiamo di definire le caratteristiche che ha questa sensibilità a cui vogliamo dare forza e per cui cerchiamo altri con cui fare rete insieme e darci forza ed allegria.

E’ una sensibilità che coglie il mondo come una globalità e quindi permette di comprendere come le difficoltà delle persone, a  qualunque paese appartengano, finiscano per coinvolgere altre persone che possono trovarsi anche in luoghi molto distanti.

Stanno anche sorgendo nuovi criteri d’azione perché molti problemi vengono compresi nella loro globalità   e perché coloro che desiderano un mondo migliore cominciano ad avvertire che otterranno dei risultati solo se dirigeranno i propri sforzi verso l’ambiente sul quale esercitano una certa influenza. A differenza di altre epoche piene di frasi vuote con cui si cercava il riconoscimento degli altri, oggi si comincia a valorizzare il lavoro umile e sentito attraverso il quale  non si pretende di esaltare la propria figura ma di cambiare se stessi e di facilitare il cambiamento del proprio ambiente familiare, lavorativo o    relazionale.

Quanti amano realmente la gente non disprezzano questo compito senza fanfare, cosa che risulta invece incomprensibile a tutti gli opportunisti formatisi nel vecchio paesaggio dei leader e delle masse, paesaggio in cui hanno imparato a utilizzare gli altri per essere catapultati verso i vertici sociali.

  • Quando qualcuno si rende conto che l’individualismo schizofrenico non ha alcuna via d’uscita e comunica apertamente a quanti conosce ciò che pensa e ciò che fa senza il ridicolo timore di non essere capito;
  • quando si avvicina agli altri; quando si interessa di ciascuno e non di una massa anonima;
  • quando promuove lo scambio di idee e la realizzazione di lavori d’insieme;
  • quando mostra chiaramente la necessità di moltiplicare gli sforzi per ridare connessione ad un tessuto sociale distrutto da altri;
  • quando sente che anche la persona più “insignificante” è per qualità umana superiore a qualsiasi individuo senz’anima posto al vertice della congiuntura epocale…

Se ti riconosci in questa sensibilità e vuoi che diventi una prassi in un’azione corale, contattaci per costituire un gruppo di auto supporto ed azione.

per rimanere in contatto

Informativa sulla privacy

estratto dalla Prima Lettera ai miei Amici – 21 Febbraio 1991 – Mario Luis Rodriguez Cobos